PROGRAMMA AMICUCCI SINDACO

PROGRAMMA ELETTORALE PER L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASTELFRANCO EMILIA 2019-2024

“Castelfranco Emilia, Città da vivere”

Candidato Sindaco Modesto Amicucci

Forze politiche aderenti:
Lista civica Liberi di Scegliere,
Lega per Salvini Premier,
Forza Italia,
Fratelli d’Italia.

Premessa

Castelfranco Emilia è una città ricca di energie e di persone con competenze, con voglia di fare, solidarietà, entusiasmo. E’ una Comunità che può e deve investire sul proprio futuro. Una città che sente il bisogno di avviare un processo di rinnovamento politico e culturale della propria classe dirigente per cercare di fornire soluzioni alle richieste di una società fortemente mutata. Tuttavia, il rinnovamento non può prescindere dalla difesa di quei valori che connotano la nostra storia, cultura, identità, tradizioni ed in primis dall’esigenza di mettere “al centro” la famiglia.

Dopo oltre 70 anni di gestione “monocolore” che ha portato all’attuale situazione della Città, ormai quasi irriconoscibile, si impone alla politica un’attenta riflessione ed un cambiamento che dia il giusto spazio alla competenza e non solo all’appartenenza partitica degli Amministratori.

Chiediamo un mandato teso a riportare la cosiddetta “normalità”: i Cittadini non hanno bisogno di “opere faraoniche”, già più volte annunciate in “pompa magna” e in periodo elettorale per poi essere dimenticate, abbiamo bisogno di una città viva e vivibile, di spazi liberi e fruibili, di lavoro, di aria pulita, di coesione e soprattutto di sicurezza, quella che oggi si tende a definire “percepita”, ma che comunque è stata per troppo tempo e forse volutamente sottovalutata. La sicurezza è un diritto per i Cittadini ed un dovere assicurarla per l’Amministrazione, ovviamente di concerto con le altre Istituzioni a ciò preposte.

La crisi economica, che ha interessato anche Castelfranco Emilia, impone linee di azione tese a sostenere sia i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro o sono in attesa di prima occupazione, sia le imprese, specialmente quelle giovanili, allo sbaraglio di fronte alle sfide di una crisi globale.

La razionalizzazione della spesa complessiva è un altro degli obiettivi cardine che bisogna perseguire attraverso scelte di sicuro effetto: “il fine giustifica i mezzi” e, quindi, si investirà nei settori che più rispondono alle esigenze della collettività.

Occorre un’oculata politica energetica tendente all’utilizzo di fonti alternative, ma senza correre “rischi d’impresa” come fatto in passato, piuttosto agevolando i privati in tali scelte a tutela dell’ambiente e delle future generazioni.

Oltre che all’ambiente, un’attenzione particolare va riservata all’agricoltura, fiore all’occhiello dei nostri territori, adottando ogni iniziativa per il suo rilancio attraverso il coinvolgimento dei tanti nostri giovani e con l’ascolto di chi, talvolta, la pratica anche in “perdita” per avversi eventi atmosferici o altri fenomeni naturali. Le nostre eccellenze enogastronomiche andrebbero meglio valorizzate pensando e sviluppando appositi percorsi turistici e prima ancora didattici per i nostri ragazzi troppo spesso ignari della ricchezza del nostro territorio. La pianificazione urbanistica deve rivalorizzare le piccole aziende a conduzione diretta, fornendo le giuste opportunità di sviluppo.

E’ drammaticamente evidente la carenza di luoghi di aggregazione sociale ed in primis di attrezzature sportive che oggi costringe i nostri giovani a spostarsi in Comuni vicini.

Il “cerotto” realizzato nel centro storico certamente non sana una ferita decennale di abbandono e incuria. E’ necessario mettere “il centro al centro” con progetti ed iniziative partecipate con tutti i portatori di interesse, commercianti, associazioni ed organizzazioni.

Occorre riflettere sulla pianificazione urbanistica del territorio ormai saturo e con migliaia di immobili non abitati. Non è più rimandabile un piano traffico per snellire e migliorare la viabilità, in particolare verso Modena, portando a termine almeno una parte dei diversi progetti di “strade alternative” alla Via Emilia. Occorre adottare scelte partecipate per la viabilità del centro storico della Città e delle sue frazioni, ma senza prevaricare le esigenze delle attività commerciali ivi presenti.

Non si può non valorizzare il patrimonio culturale e turistico. Il giardino storico di “Villa Sorra”, ad esempio, andrebbe maggiormente curato e pubblicizzato, cercando di “candidarlo” tra i beni Patrimonio dell’Unesco.

Idee chiare e progetti per costruire insieme il futuro della Città e dei Cittadini:

“Castelfranco Emilia, Città da vivere”

Sicurezza

La sicurezza urbana è il bene pubblico relativo alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire sia attraverso il contributo congiunto degli enti territoriali sia con interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, promozione del rispetto della legalità e più elevati livelli di coesione e convivenza civile.

Non sono più rimandabili interventi per la sicurezza urbana volti a perseguire i seguenti obiettivi:

  • prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate;
  • promozione del rispetto della legalità e prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici;
  • promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’Ente Locale nell’individuazione di aree urbane da sottoporre a particolare tutela;
  • realizzazione di reti territoriali di volontari e videosorveglianza valutando anche la possibilità di stipulare accordi con istituti di vigilanza privata.

E’ necessario ridare tranquillità e sicurezza ai cittadini di Castelfranco Emilia ai quali, per troppo tempo, si è parlato di “sicurezza percepita” senza dare loro riscontro alcuno e, per questo, riteniamo utile:

  1. sottoscrivere con la Prefettura di Modena il “Patto per la Sicurezza della Città di Castelfranco Emilia”;
  2. adottare un piano di indirizzo della sicurezza urbana al fine di individuare le priorità di intervento nella Città, coordinare gli interventi degli assessorati competenti, valutare l’efficacia delle azioni;
  3. promuovere sul territorio le opportune azioni in materia di sicurezza urbana sul modello dell’attuale Comitato Provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico: il Comitato Municipale per la Sicurezza Urbana quale organismo di natura permanente, organizzato e strutturato, costituito da soggetti istituzionali operanti sul territorio e con la partecipazione dei cittadini in forma aggregata, associazioni rappresentative delle attività economiche e commerciali, servizi sociali e scuola. Il Comitato dovrà avere compiti di indirizzo degli interventi sul territorio nonché di esprimere pareri e osservazioni agli Enti e alle Amministrazioni competenti dal punto di vista specifico della tutela della sicurezza urbana sul territorio nell’ambito delle linee del piano di indirizzo della Città;
  4. introdurre il criterio della sicurezza urbana nelle attività di pianificazione e progettazione amministrative (edilizia, urbanistica, commercio, servizi) attraverso la revisione dei regolamenti in essere, sul modello delle norme europee già esistenti e già adottate. Tale criterio dovrà far si che le attività di pianificazione, progettazione e intervento abbiano anche quali obiettivi:
  5. aumentare la sorveglianza e il controllo mediante l’impiego di risorse umane appositamente formate e la messa in rete trasversale ed efficiente sul piano operativo delle videocamere già installate e di quelle ulteriori che saranno installate in Città;
  6. creare e favorire un senso di appartenenza dei cittadini;
  7. contribuire a diminuire il senso di insicurezza e di paura;
  8. facilitare il lavoro delle Forze dell’Ordine;
  9. collaborare con altri soggetti istituzionali ed in particolare con la Provincia di Modena e con i suoi Comuni alla creazione di un sistema di rilevazione e interpretazione dei dati relativamente alle statistiche delittuose e ai fenomeni di insicurezza urbana anche mediante le analisi pubblicate annualmente dall’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Urbana;
  10. promuovere la costituzione di un centro di coordinamento tra le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale per un maggiore presidio del territorio ed un utilizzo prioritario della Polizia Locale in questa direzione;
  11. costruire una nuova Caserma per la Tenenza dei Carabinieri, che sia più efficiente, idonea e adeguata individuando, a tal fine, apposita area che possa accogliere anche altre strutture/edifici da destinare eventualmente ad altre Forze dell’Ordine e/o ad Associazioni di Volontariato operanti nel settore: un vero e proprio “Polo Sicurezza”.
  12. rinnovare ed incrementare il sistema di videosorveglianza estendendolo alle zone allo stato non coperte dal servizio ed al contempo incentivare, anche economicamente e qualora possibile, l’installazione di analoghi sistemi di sicurezza da parte dei commercianti e dei privati;
  13. attuare ogni possibile controllo preventivo ai fini della concessione della residenza finalizzato ad accertare il possesso dei previsti requisiti anche di idoneità alloggiativa dell’immobile;
  14. compatibilmente alle disponibilità di bilancio e nel rispetto delle vigenti normative, ampliare la dotazione organica della Polizia Locale con conseguente aumento dell’attività di Polizia Giudiziaria dalla stessa svolta, dotandola degli opportuni mezzi ed attrezzature, ivi comprese quelle per eseguire i rilievi foto-dattiloscopici e taser; maggiore impegno economico per la formazione tecnico-professionale degli operatori della Polizia Locale anche in previsione di costituire “nuclei” con competenze specifiche settoriali ivi comprese quelle per il contrasto ai reati informatici e alla violenza di genere.
  15. Potenziare e diffondere sempre più il “Controllo del Vicinato” e le altre forme di volontariato che, a vario titolo, concorrono alla “sicurezza urbana”;
  16. istituire un “Fondo per il risarcimento dei danni materiali derivanti da alcune tipologie di reato”.

Sanità

Scelte politiche delle precedenti Giunte PD, perseguite di concerto con Enti sovraordinati, lasciando inascoltate le richieste dei Cittadini e, ancor più grave, senza neppure considerare le loro esigenze che hanno determinato la riconversione dell’Ospedale “Regina Margherita” in “Casa della Salute”;

Oggi, caso unico, la nostra Castelfranco Emilia deve anche subire la chiusura del Punto di Primo intervento dalle ore 20,00 alle ore 08,00 e i Castelfranchesi “sfortunati” sono costretti a raggiungere o il Policlinico di Modena o Baggiovara con  tempi di percorrenza sempre più lunghi, soprattutto nelle “ore di punta”.

Occorre, quindi, pensare ogni iniziativa tesa ad ottenere sia un potenziamento e miglioramento dell’attuale servizio di emergenza-urgenza e sia una implementazione dei servizi attualmente disponibili nella struttura prevedendo, ad esempio, l’istituzione di uno “Sportello Donna” cui adibire personale qualificato per affrontare casi di “violenza di genere”.

 Le nostre proposte:

  1. in sede di revisione del P.A.L. (Piano Attuativo Locale) attualmente vigente, porre in essere ogni iniziativa per ottenere un prolungamento temporale del servizio di “Primo Intervento” attualmente “part-time” ed un’implementazione dei servizi ivi prestati;
  2. di concerto con la competente Asl, incrementare l’attività di diagnostica, di “day surgery” presso la struttura così da ridurre sia le liste di attesa e sia il pendolarismo dei Castelfranchesi verso altri Comuni;
  3. istituire all’interno della “Casa della Salute” uno “Sportello Donna” cui adibire personale qualificato per affrontare casi di “violenza di genere”;
  4. di concerto con la competente Asl, dotare la “Casa della Salute” di un servizio di sicurezza/vigilanza per evitare accessi e/o permanenze “indesiderati” a tutela delle persone e delle strumentazioni presenti;
  5. promuovere e diffondere campagne a favore di “sani stili di vita” (alimentazione, attività fisica, salubrità dell’aria, ecc.).

Welfare

La crisi economica che ha pesantemente gravato anche su Castelfranco Emilia ha determinato un progressivo impoverimento del “ceto medio”, circostanza che, di riflesso, ha portato ad una crescente richiesta di assistenza economica; l’Amministrazione comunale, chiamata a svolgere il ruolo di “front office”, deve rispondere assumendo decisioni razionali e di equità, finalizzate a migliorare, o quantomeno mantenere immutati, i servizi e gli standard qualitativi degli stessi.

Le nostre proposte:

  1. rimodulazione dei Regolamenti Comunali relativi all’erogazione di contributi di ogni sorta, ivi compreso quello relativo all’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare nel quale inserire, oltre al requisito dei 5 anni di residenza, anche l’obbligo  per gli stranieri della certificazione del non possesso di redditi/immobili all’estero autenticata dall’Autorità del Paese di origine presente in Italia (Ambasciata o Consolato);
  2. revisione del Regolamento per la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica onde meglio disciplinare sia l’attività e le responsabilità dell’Ente gestore (ACER), sia l’attività di controllo e impulso del Comune in primis per ricostruire gli alloggi che da anni sono venuti meno;

3. prevedere protocolli e convenzioni con le attività del nostro territorio che si occupano di assistenza e che favoriscono il reinserimento delle persone svantaggiate

Urbanistica, lavori pubblici e decoro urbano

Attualmente la Città presenta vere e proprie zone degradate, altre abbandonate all’incuria per cui è urgente intervenire per riportare lo stato dei luoghi a quelle condizioni di “normalità” che certamente rendono la Città stessa più vivibile e, perché no, più bella.

Rifiutare la cementificazione dissennata degli ultimi anni non significa non pensare ad uno sviluppo equilibrato, bensì il contrario.

Non basta un “francobollo elettorale” realizzato nel centro urbano per riqualificarlo, servono interventi tesi a riempire di contenuto questa “scatola vuota”. Occorrono impegni pluriennali da assumere e perseguire con coerenza e determinazione; occorre riqualificare anche le frazioni rivitalizzandone il tessuto anche con iniziative mirate in tale direzione.

Le nostre proposte:

  1. rivedere, anche in previsione del Piano Urbanistico Generale la cui stesura è stata demandata all’Unione Comuni del Sorbara, gli assetti urbanistici esistenti così da pianificare lo sviluppo del territorio in maniera organica e non caotica;
  2. realizzare un piano di attività che verifichi lo stato di avanzamento delle molte opere “incompiute” di Castelfranco Emilia e scelga alcune priorità d’intervento, in primis il riassetto e la manutenzione della viabilità interna;
  3. rivedere il piano parcheggi ipotizzando la realizzazione di uno o più silos destinati a parcheggio che consentano l’accessibilità al centro cittadino riducendo drasticamente i parcheggi a raso;
  4. valutare la possibilità di riqualificare proprietà immobiliari dell’Ente da destinare a finalità pubbliche o almeno a ridurre i canoni di locazione che lo stesso Ente sostiene per propri servizi, come ad esempio gli Uffici Tecnici;
  5. programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per sanare lo stato di degrado dei cimiteri cittadini nonché l’ampliamento di quelli ormai “saturi”;
  6. adottare ogni possibile provvedimento teso ad abbattere le “barriere architettoniche” tuttora presenti in tutto il territorio comunale;
  7. “adotta un’aiuola”, ovvero consentire, con apposita regolamentazione, a soggetti pubblici, privati e/o imprese di prendersi cura di parchi, giardini, aiuole comunali così contribuendo attivamente a migliorare il decoro urbano;
  8. prevedere norme specifiche e agevolazioni per il recupero dei centri storici, favorirne l’insediamento delle attività commerciali, per ridare vitalità al Capoluogo e alle frazioni.

Trasporti e viabilità

Arrivare a Modena percorrendo la Via Emilia è un “calvario” quotidiano che crea ai Cittadini pesanti problemi e non solo di tipo economico ed ambientale.

Se si usa la linea ferroviaria (lo stesso discorso vale per la direzione Bologna) è ancora peggio; le ferrovie offrono  un sevizio che eccelle nella sporcizia di treni e nei ritardi degli stessi;  la stazione ferroviaria, con rimbalzi di responsabilità tra Ente e Rete Ferroviaria Italiana, è in una condizione di degrado preoccupante: senza una biglietteria, con sale di attesa inquietanti, parcheggi esterni insufficienti e poco tranquillizzanti, area antistante e sottopasso in condizioni che non si addicono certamente ad una Città che vuol fare di quel luogo “lo snodo” del traffico urbano.

Le nostre proposte:

  1. ripensare completamente l’area della Stazione  di concerto con gli Enti competenti sul servizio ferroviario e sulla stazione stessa, riqualificando questa parte del tessuto urbano, mettendola in sicurezza e consentendone una corretta ed agevole fruizione prevedendo la realizzazione di nuovi parcheggi e forme di mobilità “ecologiche” per raggiungere il centro urbano;
  2. porre con forza a Governo, Regione, Provincia, Anas ed Amministrazioni Locali interessate, il problema di un’urgente realizzazione di una variante alla Via Emilia che, abbandonando il vecchio tracciato, senza smantellarlo, garantisca un collegamento veloce con Modena e con l’ospedale di Baggiovara;
  3. in attesa della definizione della variante alla Via Emilia, intervenire con propri mezzi sulla viabilità locale verso le frazioni allargando e mettendo in sicurezza l’attuale tracciato;
  4. promuovere ogni iniziativa tesa a garantire un trasporto pubblico migliore e rispondente alle esigenze dei pendolari sia per raggiungere Modena o Bologna e sia per collegare le Frazioni al Capoluogo ed in primis installare ove mancanti le “pensiline” per gli utenti che attendono gli autobus.

Commercio e centro storico

Da anni si afferma di voler rivitalizzare il centro storico, ma ben poco si è fatto al di la di iniziative spontanee, pur lodevoli, come quelle delle Associazioni “S. Nicola” o “Centro Vivo”. Il “cerotto”, ovvero la pavimentazione ad oggi realizzata tra le due Chiese appare come un’oasi nel deserto, fatti salvi eventuali e non condivisibili altri interventi che porterebbero alla pedonalizzazione dell’intero Corso Martiri con perdita di decine di parcheggi e notevoli danni alle attività commerciali.

La prima cosa indispensabile è ridare fiato al commercio ed in particolare a quelle attività che generano aggregazione e, cioè, bar e ristoranti.

Le nostre proposte:

  1. eliminare completamente il costo del plateatico per i bar del Centro Storico che sistematicamente mettano tavolini sotto il portico e realizzino un programma di iniziative (musicali o altro) che fungano da attrazione ed aggregazione per i giovani e non solo essi, studiando anche ipotesi di agevolazioni tributarie;
  2. avviare un programma di “riarredo” urbano che renda più accogliente il Centro Storico e renderlo “WI-FI Free”;
  3. riqualificare, in collaborazione con i privati proprietari, i portici (e non solo con nuova illuminazione), così da rinnovare l’immagine del centro.

Scuola

Una città con la popolazione che ha superato i 32.000 abitanti, di cui circa 4.000 studenti che, in gran parte, sono costretti al pendolarismo verso Modena o altre Città per frequentare un Istituto Tecnico.  non può non porsi il problema della scuola sia per offrire alternative ai propri giovani con relative prospettive occupazionali, sia per agevolare le famiglie sottoposte a problematiche logistiche complesse.

La scuola, che parte da quella dell’infanzia, non è solamente un’opportunità culturale e professionale, ma anche il naturale supporto dello sviluppo economico della città.

Più cultura e più competenza professionale sono un obbligo per qualunque realtà voglia opporsi alla sua marginalizzazione e promuovere il proprio sviluppo.

La scuola, a cominciare da quella dell’infanzia, deve essere vista non già come un costo, bensì come un investimento primario e, in questa direzione, bisogna muoversi.

Le nostre proposte:

  1. rivedere sostanzialmente i vigenti Regolamenti comunali per l’assegnazione dei posti nei nidi, nelle materne e nelle scuole primarie e, anche al fine di invertire la marcia a quel processo che sta riducendo sempre più la natalità, rivedere al ribasso le relative rette.
  2. rivedere i cosiddetti “stradari” prevedendo la possibilità di derogare agli stessi per agevolare e rispondere a comprovate esigenze dei genitori dei bambini stessi;
  3. promuovere l’apertura di un nuovo Istituto Medio Superiore che consenta di formare i futuri tecnici per le imprese del territorio, fornendo un’alternativa di studio ai nostri giovani ed al contempo una riduzione del pendolarismo verso Modena o altre mete con riflessi positivi anche sullo stato dell’aria;
  4. programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati a garantire la “sicurezza” di tutti gli edifici scolastici comunali;
  5. promuovere e incentivare iniziative di contrasto al fenomeno del “bullismo” nelle scuole del territorio;
  6. implementare le dotazioni tecnologiche degli Istituti scolastici del territorio a partire da un’efficiente rete internet, con l’obiettivo di avere strutture adeguate all’attuale offerta formativa;
  7. realizzare una fitta ed efficiente “rete di dialogo” tra scuola e genitori nel preminente interesse della crescita e dell’educazione degli studenti pur nel rispetto dei rispettivi ruoli e funzioni;
  8. riorganizzare la gestione della sicurezza nei momenti di ingresso e di uscita dalla scuola, con interventi di presidio della Polizia Locale e di viabilità che agevolino tale obiettivo.

Ambiente

Il “piano cave” è stato un esempio negativo di svilimento del nostro territorio, mentre i campi fotovoltaici sono apparsi come una “mini cattedrale nel deserto” che, peraltro, non hanno reso e, purtroppo, non renderanno quanto “promesso” dalla Giunta che li volle realizzare accollando ai cittadini un debito “certo” per venti anni.

La qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo appare sempre più problematica e il 2020, che vedrà a regime il Piano Aria Integrato Regionale, è vicino.

Gli spazi verdi sono in costante stato di abbandono che per diversi periodi dell’anno li rendono praticamente non fruibili.

Le piste ciclabili presentano spesso tracciati cervellotici ed incompleti e, talvolta, costituiscono un mero cambio di nome (da marciapiede a pista ciclabile), ciò spesso a causa di una dissennata programmazione urbanistica.

Le nostre proposte:

  1. rivedere “al massimo ribasso” il Piano delle Attività Estrattive vigente tarandolo sui minimi fabbisogni del territorio provinciale annualmente determinato incentivando, al contempo, l’impiego di materiale alternativo onde eliminare o comunque ridurre al minimo le attività di escavazione e preservare la qualità dell’aria; contemporaneamente valutare progetti per il “recupero” e la destinazione a vere finalità collettive delle aree già oggetto di scavo;
  2. incentivare un diffuso uso di fonti di energia rinnovabili nelle abitazioni attraverso sgravi o altre forme di sostegno;
  3. Programmare un piano di piste ciclabili idonee per dimensioni e caratteristiche costruttive, tra loro collegate ed inserite in modo organico nel contesto sovracomunale, mettendo in sicurezza le troppe pseudo piste pericolose per l’incolumità dei ciclisti e dei pedoni;
  4. monitorare costantemente lo stato di “salute” dell’aria e dell’acqua mettendo mano anche ai vetusti impianti idrici e fognari ormai giunti al collasso;
  5. previa redazione di apposito “bilancio arboreo”, prevedere manutenzioni costanti degli alberi con programma di abbattimenti e contestuale ripiantumazione, tutela degli alberi monumentali e applicazione della Legge Cossiga-Andreotti n. 113 del 29/01/1992 (Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica);
  6. servizio gestione rifiuti: revisione  dell’attuale regolamento gestione e tariffa puntuale con l’obiettivo di tutelare e premiare maggiormente il cittadino che più differenzia prevedendo ulteriori forme di incentivazione a differenziare; rivedere, dopo un attenta analisi di costi e benefici e previo percorso partecipato con i Cittadini,  l’attuale sistema di gestione del servizio al fine di eliminare le criticità riscontrate dai Cittadini, ridurre al minimo il fenomeno degli abbandoni, incrementare i controlli e inasprire le sanzioni in caso di violazioni.

Industria, artigianato e servizi avanzati

Lo sviluppo economico di Castelfranco Emilia può essere sostenuto intervenendo sulle aree, sui servizi e sulle infrastrutture che generano attrazione per nuove attività economiche e quindi nuova occupazione.

Le nostre proposte:

  1. riorganizzare la viabilità individuando un piano pluriennale di interventi volti al netto miglioramento di quella esistente (ad esempio con l’allargamento e messa in sicurezza delle strade di collegamento con le frazioni);
  2. creazione di appositi spazi direzionali per ospitare aziende di servizi avanzati a sostegno delle attività produttive
  3. agevolare l’introduzione della “banda larga” nel territorio comunale al fine di consentire il miglior utilizzo di Internet;
  4. favorire la piccola media impresa, con norme urbanistiche che agevolino l’insediamento e la trasformazione degli immobili ed uno Sportello Unico delle Attività Produttive di massima efficienza e a stretto servizio delle aziende.

Frazioni

Piumazzo, Gaggio, Manzolino, Recovato, Cavazzona, Panzano, Rastellino e Riolo fanno parte del Comune di Castelfranco Emilia anche se non è facile per i loro residenti, accorgersene.

Basta parlare con i residenti per sentirsi ripetere la sensazione di abbandono e di disinteresse che avvertono rispetto ad un Comune non attento ai loro bisogni, talvolta anche “primari”. Ad esempio, a Gaggio non è più presente neppure un forno;

Ricostruire il tessuto connettivo tra centro e frazioni è la prima necessità ed in tal senso sono necessari molteplici iniziative.

Le nostre proposte:

  1. riqualificare il centro storico delle frazioni attraverso ogni possibile iniziativa similare a quelle proposte per il centro storico del capoluogo ed alle medesime condizioni e renderlo “Wi Fi Free” ed a tal fine migliorare le attuali reti internet, con norme urbanistiche che agevolino in ogni modo la riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto urbano;
  2. promuovere maggiori e migliori legami tra le frazioni ed il capoluogo anche attraverso il miglioramento della viabilità;
  3. previsione di incontri periodici tra la Giunta e gli abitanti delle frazioni per meglio conoscere le problematiche del territorio;
  4. rendere fruibili i parchi presenti dotandoli di illuminazione ed attrezzature ed assicurandone almeno la “normale” manutenzione, agevolando le iniziative di aggregazione;
  5. realizzare “aree sgambamento cani” anche nelle frazioni che ne facciano richiesta.

“Macchina comunale”

La burocrazia rappresenta una delle “palle al piede dell’Italia intera” e sembra che tutti se ne siano accorti, almeno a parole. Le prime “vittime”, peraltro, sono i dipendenti pubblici cui è demandato il ruolo di front office.

Il problema è vasto e non tutto affrontabile in sede locale, ma qualcosa si può e si deve fare, soprattutto per “gratificare” e “riconoscere” la preziosa attività svolta dai dipendenti comunali.

Snellire le procedure, semplificare gli adempimenti, eliminare l’eccesso di regolamentazione, facilitare e promuovere l’accesso dei Cittadini alla cosa pubblica, renderne trasparente l’operato, sono altrettanti cardini di una nuova politica che finalmente valorizzi le competenze degli addetti e non “gli amici”  per appartenenza partitica.

Le nostre proposte:

  1. riorganizzare gli uffici e le procedure per aumentare l’efficienza e l’efficacia del Comune ed al contempo valorizzare il lavoro dei dipendenti comunali;
  2. semplificare i regolamenti comunali nelle materie di sua competenza ed agevolare i rapporti tra Cittadini e Unione Comuni del Sorbara per i procedimenti di competenza di quest’ultima;
  3. incrementare l’evasione telematica delle richieste dei cittadini;
  4. riduzione significativa delle consulenze esterne, valorizzando innanzitutto le competenze interne disponibili;
  5. rivedere le “incompiute comunali” e cioè i tanti progetti avviati e non conclusi per rimodulare gli investimenti partendo dalla loro reale fattibilità;
  6. favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte gestionali dell’Ente ad esempio con consultazioni “on line”, con un modello di bilancio partecipato e con la revisione degli “istituti di partecipazione”;
  7. operare affinché lo Sportello Unico Attività Produttive (che è all’interno dell’Unione Comuni del Sorbara) operi nella massima efficienza e sia di valido supporto come strumento di semplificazione del procedimento.

Lavoro

Contro la crisi, il lavoro risulta essere una delle armi migliori, la garanzia per un vivere dignitoso e la base per costituire nuove famiglie.

Il buon governo locale deve “accattivarsi” le simpatie degli imprenditori al fine di attrarli nel suo territorio.

Non deve essere sottovalutata neppure l’agricoltura che nella nostra terra è da sempre praticata con ottimi risultati.

Le nostre proposte:

  1. favorire l’insediamento di nuove imprese – meglio se a basso impatto ambientale – anche prevedendo agevolazioni fiscali e/o riduzioni d’imposte;
  2. promuovere, anche attraverso periodiche manifestazioni, il valore della nostra agricoltura e dei prodotti enogastronomici locali anche attraverso iniziative culturali e turistiche che facciano conoscere ai nostri studenti ed ai visitatori le attività presenti sul territorio.

Cultura e turismo

“Non c’è futuro senza memoria” e, pertanto, è basilare tutelare con ogni possibile mezzo la storia della nostra Città e del suo territorio.  Castelfranco Emilia presenta un valido Museo Archeologico ed altre “opere” d’arte o comunque di interesse storico allo stato scarsamente valorizzate che, invece, dovrebbero essere pubblicizzate e “sfruttate” quale ricchezza del paese

Occorre, altresì, che l’Amministrazione partecipi la sua vicinanza ai giovani che, con sacrifici propri e delle loro famiglie, conseguono la laurea o si distinguono per meriti nel campo scientifico, della ricerca o dell’innovazione.

Le nostre proposte:

  1. pubblicizzare l’importanza del Museo Archeologico della Città onde attrarre un maggior numero di visitatori anche creando una “rete” con gli altri Musei della Provincia di Modena;
  2. verificare la possibilità di utilizzare locali e spazi a disposizione dell’amministrazione per incrementare l’offerta e l’associazionismo culturale
  3. prevedere forme di premialità, ancorché simboliche, per i giovani castelfranchesi che conseguono una laurea o che si distinguano per meriti scientifici-culturali e nel campo dell’innovazione
  4. valorizzare “Villa Sorra” attuando ogni iniziativa per renderla parte del “Patrimonio dell’Unesco”;
  5. diffondere la cultura e l’amore per l’arte e la storia del territorio promuovendo visite guidate sia per i nostri studenti sia per i turisti;
  6. ristrutturazione e ammodernamento del Teatro Dadà.

Giovani e sport

Nel suo piccolo, l’Amministrazione deve impegnarsi per la tutela dei giovani e per concorrere a dare loro certezze per il futuro. Già sono in tanti, anche castelfranchesi, che molto spesso scelgono di raggiungere altri Paesi. 

Anche l’attività sportiva nel Comune risulta assai penalizzata a causa della carenza di strutture sportive che, peraltro, ha determinato anche una “migrazione” di alcune squadre delle nostre frazioni costringendole a giocare nella vicino Comune di San Cesario.

Le nostre proposte:

  1. prevedere la realizzazione di nuovi centri sportivi polivalenti, sicuri e a prezzi convenzionati e garantire manutenzioni ordinarie e straordinarie a quelli esistenti;
  2. attuare iniziative tese a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo lavorativo come ad esempio, avviare forme di convenzionamento con istituti di credito per il finanziamento alle giovani imprese.

Volontariato

Il servizio reso dal volontariato in generale costituisce una ricchezza per la comunità ed in quanto tale va tutelato ed incentivato anche per l’energia che infonde non solo ai giovani, ma anche ai pensionati impegnati nel settore

Certamente al volontariato non va “demandata” l’attività propria dell’Ente.

Le nostre proposte:

  1. diffondere la cultura del volontariato tra i giovani attraverso iniziative mirate;
  2. favorire la gestione diretta delle iniziative promosse da ciascuna associazione esercitando la opportuna attività di controllo sulla gestione dei fondi eventualmente erogati alle stesse;
  3. valorizzare sempre di più pensionati a cui affidare progetti sociali, per garantire mezzi e strumenti d’aiuto agli anziani, ai diversamente abili e a tutti coloro che hanno bisogno.

Rapporti con l’Unione Comuni del Sorbara

Con l’adesione all’Unione Comuni del Sorbara all’inizio dello scorso anno, sono stati trasferiti alcuni servizi e funzioni (Sportello Unico per le Attività Produttive, funzioni relative alla gestione dei servizi sociali e socio sanitari, funzioni di pianificazione in materia di protezione civile, gestione dei sistemi informatici e delle tecnologie dell’informazione, ufficio di piano associato per l’elaborazione del Piano Urbanistico Generale). Castelfranco Emilia, quale Comune più “grande”, è quello che sostiene la maggiore quota dei costi.

A nostro avviso occorre:

  1. monitoraggio costante dell’attività svolta dall’Unione Comuni del Sorbara al fine di valutarne l’efficacia, efficienza ed economicità attraverso una periodica valutazione e raffronto tra costi e benefici

Animali domestici

Negli ultimi decenni, come è evidente a tutti, è modificato lo stile di vita delle persone che adottano sempre più spesso un cane o un gatto nel proprio nucleo familiare. Se un tempo il cane era presente, per lo più, a guardia delle cascine in zone rurali a disposizione dell’agricoltore, ora acquistare e detenere un cane d’affezione di qualsiasi razza è diventata una cosa normale.

Appare indispensabile, visti i ritardi delle amministrazioni precedenti, che il Comune di Castelfranco Emilia adotti un Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali e la loro convivenza con i cittadini così come nato dall’accordo tra l’ANCI e la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.

Occorre istituire una Consulta per la tutela degli animali e dell’habitat formata dai rappresentanti locali dalle associazioni maggiormente rappresentative con lo scopo di fornire segnalazione, monitoraggio sul territorio e supporto all’Amministrazione comunale sul tema.

Individuare e creare aree di sgambatura per cani sia in Castelfranco Emilia sia nelle sue frazioni, svolgendo corsi che mirino ad aumentare la sicurezza dell’animale, il rapporto con il suo padrone e con gli altri.